sabato 7 novembre 2009

SALUTE: NANOPARTICELLE DANNEGGIANO DNA ANCHE A DISTANZA, STUDIO

(AGI) - Londra, 6 nov. - Nanoparticelle metalliche possono danneggiare il Dna anche senza entrare nelle cellule. La scoperta, effettuata da un gruppo di ricercatori dell'Universita' di Bristol non solo getta una luce sulle capacita' di interazione di queste particolari strutture molecolari all'interno dell'organismo umano, ma fornisce anche indicazioni specifiche su come queste molecole possono essere utilizzate per trasportare all'interno del corpo umano i farmaci. Lo studio inoltre solleva questioni rilevanti in merito alla reale sicurezza per la salute di queste nanoparticelle che vengono impiegate ormai un po' dappertutto, dalle creme solari ai prodotti elettronici. Anche se, va detto, i ricercatori hanno utilizzato nel corso dei loro esperimenti una quantita' molto elevata di nanoparticelle che difficilmente puo' essere paragonabile a quella cui puo' normalmente entrare in contatto una persona utilizzando questi oggetti.
Nell'articolo pubblicato sulla rivista Nature Nanotechnology i ricercatori hanno esposto alcune colture cellulari a un particolare tipo di nanoparticelle a base di cromo-cobalto. Tra la coltura cellulare e le nanoparticelle hanno frapposto una particolare barriera protettiva formata da fibroblasti. Alla fine delle'esperimento si e' potuo verificare che il dna delle cellule in coltura era stato comunque modificato attraverso una cascata di segnali chimici indotti dai fibroblasti, che invece erano a contatto diretto con le nanoparticelle. "Questa ricerca - ha spiegato Ashley Blom principale autrice della ricerca - ci fa capire come possono interagire con l'organismo anche nanoparticelle naturali, per esempio i prioni che probabilmente usano gli stessi meccanismi per interagire con il Dna".

Origine: agi.it

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