lunedì 5 ottobre 2009

Prevenzione col Dna

Montagnier e il futuro. «Prevenzione col Dna»

UN NOBEL A VICENZA. L'immunologo francese premiato nel 2008 per le sue scoperte sull'Hiv ha tenuto ieri una conferenza sulle nuove frontiere della medicina

«La metà dei bimbi nati dopo il 2000 diventeranno centenari in buona salute». Grazie anche... alla papaia fermentata: «Ottimo antiossidante»
  • 03/10/2009
Zoom Foto

L’intervento ieri a Vicenza del premio Nobel Luc Montagnier

Vicenza. Settantasette anni, capelli scuri, con un po' di civetteria maschile che non guasta, diversi da quelli brizzolati delle foto ufficiali di qualche anno fa. Gli occhiali, invece, sono sempre gli stessi. Anche la verve non è cambiata. Così il tono amabile, gentile, che stempera un stile da grandeur francese, che nel suo caso sembra però giustificata. Luc Montagnier, medico, biologo, professore all'Istituto Pasteur, lo scorso anno ha vinto il Premio Nobel per la medicina per aver scoperto il retrovirus causa dell'Aids (Sida per lui che è transalpino di Chabris), anche se ieri, nel ridotto del Teatro comunale, della "peste del terzo Millennio" si è parlato solo a margine della conferenza organizzata dalla fondazione Zoé, e Montagnier, prima di lasciare rapidamente Vicenza per volare in Giappone, dove è molto amato, si è sbizzarrito, in francese, con codici più scientifici che divulgativi, su un tema di grossa audience: vivere in salute il più a lungo possibile.
BAMBINI CENTENARI. Protagonista principale lui il Premio Nobel, ma due "spalle" di valore come Elena Cattaneo, ordinaria di farmacologia e ricercatrice alla Statale di Milano, e Tullio Pozzan direttore dell'Istituto veneto di medicina molecolare, e un moderatore dello spessore di Gilberto Corbellini, docente di storia delle medicina e biomedica alla Sapienza di Roma. Argomento molto attuale, come detto, quello scelto per la conversazione di Montagnier, che ha, infatti, preso l'abbrivio da una notizia delle ultime ore. Secondo lo studio di un gruppo di ricercatori dell'università di Odense in Danimarca, più della metà dei bambini nati dopo il 2000 in alcuni paesi sviluppati fra cui l'Italia diventeranno centenari in buona salute. Insomma l'aspettativa di vita, che, nel corso del ventesimo secolo, in Europa occidentale, Nord America e Australia, è aumentata di 30 anni, con punte anche maggiori in Giappone, Spagna e Italia, salirà ancora più in alto. In questa prospettiva lo stile di vita diventa, dunque, una bibbia non solo da leggere ma da mettere in pratica ogni giorno.
STRESS OSSIDATIVO. Montagnier crede molto nella prevenzione. E, per lui, la formula per rallentare i processi dell'invecchiamento e limitare i costi della sanità è soprattutto una. Bisogna combattere lo stress ossidativo, cioè una fra le cause principali del progressivo logorarsi dei tessuti, dovuto a inquinamenti di vario genere: dai rumori alle radiazioni, dai gas nocivi alle sigarette, dall'ossido di carbonio che respiriamo per strada a ciò che mangiamo, dagli acidi grassi ai batteri, ai virus, alle infezioni. Cadono gli scudi immunitari. Le cellule vanno in corto circuito. Ecco le allergie. Ecco l'iper-reazione a certi vaccini. L'azione antiossidante del cibo viene meno. Le malattie nascono qui. Più facile andare incontro all'Alzheimer, al Parkinson, ai tumori, all'artrite, ai disturbi cardiovascolari. Ma anche la mutazione virale che provoca le epidemie, dalla spagnola all'aviaria fino all'influenza suina, entra in questo meccanismo. Per questo l'importanza di controllare lo stress ossidativo e la formazione di radicali liberi.
PAPAIA FERMENTATA. Per Montagnier ci sarebbe anche la ricetta. Un integratore a base di papaia fermentata come antiossidante e anti-infiammatorio. Qualche anno fa lo consigliò anche a papa Giovanni Paolo II malato di Parkinson. Anche se su questo ha trovato sempre la fiera opposizione di un altro scienziato come Silvio Garattini, direttore dell'Istituto Negri di Milano, il quale obietta che non esistono ancora studi che ne abbiamo dimostrato l'efficacia.
L'immunologo francese ha poi anche accennato a una nuova frontiera. Il Dna sembra emettere onde elettromagnetiche. Gli stessi segnali sono stati rilevati nel Dna e nel plasma di persone affette da Alzheimer, Parkinson, sclerosi multipla, ma anche da Aids e epatite.
Tutto questo lascia pensare a infezioni batteriche. Alcuni di questi batteri sono presenti nella flora intestinale, e, attraverso la mucosa, arrivano fino al cervello. Sequenziando il Dna, e usando dei biomarcatori in grado di riconoscerne le vibrazioni, si potrebbero stanare precocemente le malattie croniche o ostacolarne la comparsa. Analizzare il corredo genetico può far, quindi, emergere i fattori predisponenti. La ricerca, dunque, per trovare nuove piste nella lotta alla malattia, ma anche comportamenti diversi a tavola e nella vita, e un modo differente di essere medici e pazienti, quando la malattia è la conseguenza di un modo sbagliato di vivere o dell'ambiente degradato. Applausi, e poi di corsa in aeroporto. Un Premio Nobel ha sempre fretta.

Preso dal sito: ilgiornaledivicenza.it
post by www.Kriagen.it
Trova i test genetici Qui

Nessun commento:

Posta un commento